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Come si usa dire, “cosa fatta capo ha”. Non altrettanto le parole dette o le promesse fatte. A quanto pare le allusioni personali verso un esponente dell’opposizione in consiglio comunale sono invece “cosa buona e giusta”, dalla critica neppure velata alla sua mancanza di “esperienza europea” –intesa invece come appannaggio conclamato di chi l’ha mossa e con l’invito a prenderne atto su “pubmed”- alla richiesta di “protezioni fonometriche” dalle sue istanze. È un meccanismo vecchio quanto il mondo per far sentire la minoranza ancor più in minoranza, sbandierando titoli professionali che nulla hanno a vedere con la carica di consigliere comunale. Un meccanismo che anche ieri, in commissione territorio e ambiente, si è ripetuto, con oggetto –naturalmente- l’esponente del M5S Claudia Gallanda.
Che Gallanda, con la sua ostinata ricerca della verità nelle procedure amministrative, sia un vero “pisello sotto al materasso del principe” è ormai evidente. Così come è evidente che questo tipo di attacchi, lungi dallo scalfirla, rinfocolano la sua determinazione a far chiarezza sulla gestione del denaro cittadino per il parcheggio in piazza I° maggio e la barriera provvisoria a protezione dell’istituto Sello. Spesa che, a detta dell’ing. Disnan, unico convocato, ormai è certo lieviterà, annullando i ribassi d’asta. Sulla barriera poi, Gallanda ha presentato domande a risposta scritta ancora lo scorso 12 settembre, risposte non ancora pervenute anche se la regola le vorrebbe entro trenta giorni.
Infatti -nonostante le ripetute promesse di audizioni periodiche dei responsabili, sia da parte del sindaco che del presidente dalla commissione- anche questa volta le convocazioni richieste sono state dichiarate come fatte (“ho qui il foglio con le firme” ha affermato il presidente) ma non esibite nonostante la reiterata richiesta di Gallanda, proprio come successe in altra occasione la scorsa primavera, rifugiandosi, a parole, nella mancanza di disponibilità dei convocati, per lo più dirigenti comunali o della partecipata. Affermando inoltre che la convocazione è a discrezionalità del presidente e che il singolo consigliere può sempre “andare personalmente a chiedere delucidazioni” a queste persone ma “non può obbligare il presidente alla convocazione”.
Ma, allora, a che servono le commissioni se devono essere superficiali?
Le contestazioni di Gallanda sulla barriera anti rumore fra il cantiere e la scuola vertevano sulle discrepanze delle rilevazioni fonometriche (vedi link sopra), cosa ieri liquidata verbalmente come semplice inversione di dati, così come la scelta della barriera (50mila euro più iva e più la gigantografia del Sello a coprirla, per altri 5mila €, il tutto ormai per pochi mesi) piuttosto che la sostituzione degli infissi (a costo molto minore e opera invece duratura nel tempo) è stata definita frutto di accordo fra Ssm, Scuola e Provincia.
Ma, se i dati erano stati invertiti, quanto possono aver influito sulla scelta?
E infine, classica ciliegina, a Gallanda è stato detto dalla presidenza “non insista, non vede che a nessuno degli altri consiglieri interessa?”
Ma, i consiglieri che non hanno interesse a questi argomenti, a che servono?
Lettera aperta
Amministrazione “trasparente”
Le varie promesse, fatte nel tempo dal sindaco e dal presidente della commissione Ambiente, non si possono considerare attendibili.
Anche nell’ultima occasione -riguardo al parcheggio in I° maggio- avevo chiesto, insieme alle altre opposizioni, la convocazione di quattro tecnici per trattare nel dettaglio questioni differenti, necessitanti quindi di professionalità’ complementari.
Alcuni di questi ultimi si erano resi disponibili nonostante il breve preavviso e aspettavano la convocazione ufficiale per poter partecipare. Convocazione che deve pervenire dal presidente di commissione, che infatti ha affermato di averli convocati ma, richiestone, non ne ha dato alcuna prova.
A detta dell’unico tecnico presente, l’ing. Disnan, quale supervisore nell’interesse del Comune, le riserve sull’opera -per un valore di circa 2.600.000 €- saranno discusse in autonomia da tre sole persone (una nominata da Ssm, una da Vidoni e una di scelta comune).
Non comprendo poi l’ingiunzione rivoltami dalla maggioranza affinché tratti queste questioni non in commissioni pubbliche ma in privato perché “agli altri consiglieri non interessano”.
Opere pubbliche di questa rilevanza dovrebbero venir trattate con la massima trasparenza possibile, dato che i fondi per il loro realizzo provengono dalle tasche dei cittadini!
Inoltre, nella Commissione di giovedì 23, l’unico della maggioranza che è parso comprendere le mie istanze è stato il consigliere Barel, che ha chiesto di aggiornare i lavori con le relative convocazioni.
È da notare che, ancora una volta, bisogna protestare calcando la mano per poter ottenere chiarezza!
Brava la consigliera Gallanda a chiedere chiarezza su un argomento così importante.
Mi risulta che le pubbliche amministrazioni debbano garantire l’ accessibilità totale alle informazioni che riguardano attività amministrative in cui vi sia l’utilizzo di risorse pubbliche.
Ciò per evitare fenomeni di corruzione.