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ossia il flagello delle mezze verità
Un’insolita calca affollava la platea nella convocazione straordinaria – oggetto esclusivo la questione Amga – del Consiglio comunale, giovedì 9 gennaio, mentre parole dense di fumo si alzavano dallo scranno del sindaco Furio Honsell e dai banchi della sua maggioranza.
Dopo un silenzio di centoventi giorni, imposto dalla famigerata lettera d’intenti firmata dal sindaco, questi esponeva i suoi principi e le relative personali conclusioni sul probabile accordo con la multiutility Hera, iniziando proprio con la presentazione del nuovo CdA di Amga, essendo il precedente dimissionario – o revocato, questo non c’è dato di sapere – da appena prima di Natale.
Eppure il precedente CdA aveva lavorato a lungo per forgiare un piano strategico per le prossime gare d’ambito, che alla fine di settembre approvava all’unanimità, sentendosi pienamente nella capacità di partecipare “con pari dignità di tutti gli altri competitori”, come affermò il suo allora presidente Paolo Cerutti in Commissione Verifica del programma – facendone intendere le buone probabilità di successo – quando in novembre vi fu invitato dal presidente della stessa e capogruppo M5S, Paolo Perozzo, in cerca di chiarezza su quell’accordo secretato.
Ora quello stesso piano strategico viene illustrato dal sindaco alla pari di una calamità devastante per la nostra municipalizzata e, seppur i dati sembrino gli stessi, dalle sue parole pare anche che il flagello per il Comune sarebbe inevitabile.
Se mezza verità è confutabile, qual è l’altra mezza verità che ci manca, signor sindaco?
E quali certezze ha che anche la magnificenza di Hera, che illustra con tanto fervore, non si riveli un fortunale ancor più devastante dopo essersi incorporata Amga? Anche qui, qual è la metà che ci manca?
(continua)