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“Si può fare” – proprio come in “Frankestein” di Mel Brooks – “però a questo punto io dichiaro chiusa la seduta“. Così ha detto il presidente, Carmelo Spiga, chiudendo la seduta prenatalizia del Consiglio comunale dopo un paio d’ore e invitando alla bicchierata augurale, ignorando – forte degli “sbuffi” della maggioranza – la richiesta di Claudia Gallanda (M5S) di proseguire ancora un po’ i lavori, evadendo almeno le mozioni dormienti più antiche e più “scomode”.
Non è certo stata la prima volta che il presidente Spiga si è imposto d’imperio sullo svolgimento dei lavori mentre la sua funzione primaria sarebbe favorire il dialogo con efficienza e imparzialità. Per questo e altri motivi, via via registrati, il M5S intende presentare una mozione di sfiducia verso Spiga, raccogliendo le 16 firme necessarie, consapevole che avere poi in Consiglio i voti necessari sarà un altro discorso. Per inciso, solo in gettoni di presenza un consiglio raggiunge il costo di ben 4mila € a spese dei cittadini, senza contare i costi di struttura (luce, riscaldamento, addetti vari) e può proseguire per più di sei ore invece che per sole due. In fondo, solo una “ciliegina” ma troppo spesso il presidente Spiga non è stato ligio ai suoi compiti, apparendo fin troppo di parte.
Se poi è vero, come si sente affermare da esponenti della maggioranza, che Spiga non intende continuare il mandato in questo ruolo, non ci sono problemi ad accettare le sue dimissioni.
Claudia Gallanda
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