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in risposta alle asserzioni odierne di Franco Della Rossa su “il messaggero veneto”:
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La coalizione legata al Pd è sempre molto abile a trasmettere il concetto “a maggioranza” come scelta democratica. In realtà, essendo loro la maggioranza -24 consiglieri contro 16- sono loro i responsabili di ogni scelta! Alle opposizioni nulla è permesso, cosa ribadita categoricamente da Hosam Aziz anche in occasione dell’alienazione di Amga.
Anche la chiusura anticipata della seduta del consiglio del 22 dicembre risulta calata dall’alto, per decisione del presidente, incurante non solo dell’appello di Claudia Gallanda ma anche della critica di Paolo Perozzo su un consiglio di sole due ore speso in tre mozioni di sentimenti che per i cittadini a nulla portano.
Come spesso accade, non è la goccia più corposa a far traboccare il vaso ma è questa che ha determinato la scelta della sfiducia a Carmelo Spiga, una sfiducia consapevole di non aver i numeri sufficienti per essere incisiva ma dovuta per coerenza verso la collettività, a causa dello spreco del denaro pubblico: oltre 4mila € di tasse versate dai cittadini che sono stati spesi in “lucchetti d’amore”, persino per chi è “molestato dai finanzieri”.
Il vice di Spiga, Franco Della Rossa, che ha sventolato in consiglio l’abbonamento all’Udinese calcio, ricevendone i testuali complimenti del presidente Spiga: “grazie al consigliere per aver pagato l’abbonamento, questa è la vera solidarietà alla famiglia Pozzo”, dovrebbe preoccuparsi di stare ai fatti, senza illazioni gratuite, dato che la turbolenza nella sua coalizione non è certo di meno di quella degli altri!
In quanto ai fatti e a quante volte Spiga avrebbe ripetuto “la sua non contrarietà a proseguire i lavori”, le parole di Spiga subito dopo la votazione per la mozione di sentimenti pro Udinese calcio, sono state queste:
“tanti auguri di buon natale e felice anno nuovo. Mi hanno detto che il sindaco e la giunta offrono, dato i tempi che corrono, un parco rinfresco giusto per stare un momento assieme e scambiarci gli auguri nella sala antistante a sala Ajace. Ha chiesto di intervenire la consigliera Gallanda, prego accomodatevi per favore. Prego consigliera Gallanda ha la parola“.
Poi, alla richiesta di Gallanda di proseguire la seduta almeno di una mezz’ora, evadendo mozioni delle minoranze ferme da troppi mesi, le parole di Spiga sono state esattamente solo queste: “Consigliera Gallanda, si può fare fino alle otto, otto e mezzo, alle 11, alle 11 e mezzo però io a questo punto dichiaro chiusa la seduta. Tanti auguri“.
Questa scelta tutta personale, aggiunta ad altre largamente documentabili, è l’ennesima dimostrazione di quel che il Pd vorrebbe spacciare per democrazia.
Claudia Gallanda
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