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Se la Esse di Raveo ha reso il Friuli famoso nel mondo, a salare questo dolce biscotto ora c’è la “Erre” di Udine, il nuovo condimento sfornato dalla Giunta comunale cittadina.
E non è solo una questione di gusto perché quella “R”, posta a dominare piazza Libertà sul terrapieno della Loggia di San Giovanni, non è una specialità gastronomica locale ma è la pubblicità di un quotidiano nazionale, “Repubblica”, reso istituzionale dalla Giunta Honsell.
Ovvero, il festival del gruppo “Espresso Repubblica” e delle sue idee – editore Carlo de Benedetti – è stato sovvenzionato dai cittadini di Udine!
Non è solo una questione finanziaria, circa 7.000 euro ipotizzati fra spese, utilizzo di risorse pubbliche e mancati introiti, euro comunque prelevati dalle tasse dei cittadini.
Quel che è grave è che un’amministrazione abbia finanziato un ente privato di informazione, amico di parte, riconoscendogli inoltre un “carattere istituzionale” e accordando “una pluralità di interventi di sostegno” alla sua propaganda pubblicitaria.
Elena Porzio e gli altri consiglieri del Movimento 5 Stelle hanno già presentato un Question Time per il prossimo Consiglio del 30 marzo, per ribadire quanto la neutralità delle istituzioni sia inderogabile per un’irrinunciabile libertà culturale e di pensiero.
In ogni caso è inaccettabile che un gruppo d’informazione privato sia posto a faro con un talk show su una “nuova grammatica della convivenza”, cosa contraria anche allo spirito della Costituzione, nata proprio per difenderci dal pensiero unico o comunque “politically correct”.
Ma se questo fare diverrà prassi – chiede il M5S – questa Giunta sarà altrettanto favorevole a sovvenzionare soggetti di chiara appartenenza politica avversa, purché si pongano con uno scopo culturale di informazione?
Anche in assenza della “R” di “Repubblica”, o della “R” di Renzi, o della “S” di Raveo?
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