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La “sofferenza” per le gare d’ambito così paventata dal sindaco Honsell par proprio scongiurata. Secondo l’accordo-quadro Amga verrà smembrata e andrà “a rafforzare il gruppo Hera”, in piena coerenza con quanto Hera si era prefissata nel suo Business plan.
E i cittadini di Udine e del Friuli? Andranno “gioiosamente” a far parte della massa di utenze di Hera, in cambio di una manciata di azioni per il Comune e di una sediolina per il sindaco di Udine nel “comitato sindacale” della multiutility.
Cosa resterà a Udine? Resterà un’idea di “Amga calore” – le imposte versate sul territorio – sotto l’egida di “Heracomm”, la stessa dove fra tre anni si dissolverà “Amga energia”. Posti di lavoro assicurati quindi? Forse sì, per qualche tempo, ma quanto saranno subordinati alla prossima Hera-espansione nelle turbolenze del mercato?
I beni di Amga oltre a queste realtà – quindi “Reti gas Fvg” compresa – vengono conferiti a AcegasAps, ma il centro decisionale sarà di Hera. Anche il nuovo, e così vantato, consigliere nominato da Udine sarà in netta minoranza, dato che si aggiungerebbe ai 4 nominati da Padva e Trieste contro i 6 nominati da Hera dopo l’accorpamento di Acegas nel 2012.
Anche la rete di distribuzione del gas – in sintesi la vera possibilità di Amga di vincere le gare – avrà a Udine la sede “di facciata” ma si rapporterà al direttore generale di Acegas.
Dove starebbe dunque “l’affare” per i cittadini di Udine e del Friuli?
E se poi Hera perdesse le gare? Perché, se con l’assorbimento di Amga ha molte probabilità di vincerle, non è detto ci riesca.
Hera si prenderebbe quei 120-140 milioni di indennizzo che avrebbe avuto Amga nello stesso caso, a fronte di un “esborso” in sole azioni di poco più della metà. Azioni che, nel caso di perdita , è probabile calerebbero sensibilmente di valore.
E Amga? “Amga chi?!”.