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Divertirsi alle spalle del genere umano non è concesso solo agli dei dell’Olimpo ma è ambita prerogativa anche degli assessori comunali, che riescono ancor meglio dei divini a non risparmiarcene una.
Forgiando a Fagagna la “raccolta differenziata spinta” han posto proprio il massimo dell’impegno: grande campagna pubblicitaria – naturalmente a spesa dei cittadini – e via tutti i cassonetti dalle strade.
Inizialmente veniva separato solo l’umido, purtroppo però il sacchetto di carta nel contenitore traforato inondava in breve il pavimento.
Poi venne decisa la separazione meticolosa di ogni genere di scarto, in un arcobaleno di colori fra sacchetti e bidoni “famigliari”, sostituendo – per fortuna! – anche il bidoncino traforato con uno più adatto.
Con la scomparsa dei classici cassonetti, funzionali anche se considerati brutti per estetica, è stata imposta la raccolta “porta a porta” e, per non invadere le strade di cassonettini di immondizia è stato fissato un calendario pressoché quindicinale, dove giorno dopo giorno va esposto il sacchetto o il bidone prescritto.
Attenzione quindi a non sbagliare colore! Se il lunedì è il giorno del giallo, questo giovedì sarà il verde e solo il prossimo giovedì toccherà all’azzurro.
L’unico a venir smaltito due volte alla settimana è solo l’umido, gli altri colori facilmente stazionano in casa per 15 giorni o più. Scordando l’appuntamento, anche un mese.
In ogni caso, in casa bisogna giocoforza trovar spazio per una colonia multicolore di bidoni e di sacchetti.
Ma non è l’unico disagio che tocca subire. Infatti, se all’inizio la distribuzione dei sacchetti era in Comune, ora bisogna recarsi alla discarica comunale, che dista mediamente circa tre km.
E per chi non ha mezzi propri tre – più tre – km, a piedi o in bicicletta, sono tanti. E per chi è in età, è ancor peggio.
In sintesi, gli unici felici della situazione sono i gatti, che giorno dopo giorno, fra tanti colori per strada, cercano indefessi le loro leccornie, attratti da un’alternanza di “profumi” vari.
Con il caldo poi, dopo i felini, anche mosche e altri insetti piombano a nugolo sul maleodorante spettacolo multicolore ad applaudire la cecità del pensiero amministrativo.
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