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Paolo Perozzo – intervento sulla cessione di azioni pubbliche di Hera nel Consiglio Comunale del 22 aprile 2015

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Un anno e mezzo fa, Lei, sindaco Honsell, si trovò davanti a un possibile incubo: quello di dover sostenere la responsabilità politica di aver fallito nello sviluppo della missione aziendale di Amga.

La perdita delle gare del gas, da parte di Amga, sarebbe stata infatti una Sua macchia politica di non poco conto.

La preoccupazione era tale da farLa precipitare nella sottoscrizione di una trattativa in esclusiva con HERA, scavalcando addirittura la Sua maggioranza ed il consiglio di amministrazione della partecipata, costretto poi alle dimissioni.

La fusione che poi ne derivò non sarà mai del tutto comprensibile, soprattutto sulla base delle Sue stesse dichiarazioni:

– se l’obiettivo era quello di salvare AMGA, AMGA ormai non esiste più;

– se l’obiettivo era quello di aiutare AMGA a vincere le gare per il gas, se queste verranno vinte da HERA, non sarà certo AMGA a vincerle;

– se l’obiettivo era quello di garantire i posti di lavoro dei dipendenti di AMGA, se HERA dovesse perdere le gare nessuno sa cosa sarà di quei posti di lavoro tra 15 anni, anzi, ormai 14: questo è un punto poi che è stato molto strumentalizzato, di fatto se AMGA avesse perso le gare, una parte dei dipendenti sarebbe stata assorbita dal vincitore, l’altra avrebbe dovuto ridare alla società una nuova mission, ma pur sempre con un contratto di lavoro a tempo indeterminato in mano;

– se infine l’obiettivo era quello di testimoniare la Sua passione per la gestione pubblica dei servizi, anche in questo caso sarebbe meglio far scendere un velo pietoso. Infatti, cosa si vota oggi? L’oggetto principale non è l’introduzione del voto maggiorato, ma invece l’autorizzazione alla progressiva riduzione della partecipazione pubblica in HERA.

Di fatto, con la foglia di fico del voto maggiorato, il prossimo obiettivo non lontano probabilmente sarà quello di ridurre tale partecipazione sino al 25,5%: chiaro indice del fatto che HERA si occupa di finanza, non di servizi.

Il voto maggiorato non sarà mai una garanzia poiché potrà essere utilizzato anche da alcuni investitori privati, i quali potrebbero avere rapporti diretti con alcune PA, producendo influenze sul voto.

È chiaro indice poi del fatto che la sinistra, in Italia, non capisce più come gestire, da un lato, il controllo pubblico degli enti erogatori di servizi (cioè la democrazia) e dall’altro l’utile aziendalistico di mercato: una contraddizione identitaria che ci porterà verso la progressiva alienazione del patrimonio pubblico e la privatizzazione dei servizi, con uno stravolgimento completo dei meccanismi rappresentativi democratici locali voluti dai padri costituenti.

È ovvio poi che ogni nuovo patto parasociale, lasciando la disponibilità ai Comuni di poter vendere una parte delle proprie quote, determinerà la progressiva erosione della partecipazione pubblica, poiché è e sarà grande il bisogno di liquidità delle amministrazioni locali.

Tra l’altro, su questa questione della gestione pubblica dei servizi, noi non dimentichiamo quanto Lei disse in Consiglio comunale proprio in occasione della delibera di fusione, cioè letteralmente: “per i rifiuti tiriamo fuori la vera friulanità”, creiamo un “gestore unico friulano interamente pubblico”.

Staremo a vedere, Sindaco, ogni promessa è fonte di responsabilità politica.

Come quella che fece quando, sempre in sede di delibera, propose l’istituzione di una Commissione che seguisse il percorso della fusione: un’iniziativa di cui poi non si è saputo più nulla.

Non si può quindi non arrivare a queste conclusioni:

se Lei, Sindaco sapeva che questo sarebbe stato l’orizzonte di Hera, allora non ha detto tutta la verità a questo Consiglio

se invece non sapeva che questo sarebbe stato l’orizzonte di Hera, allora la Sua azione amministrativa può davvero definirsi pericolosa, perché ha legato la città sul sedile di un auto guidata da altri

in entrambi i casi ovviamente il giudizio sul Suo operato è molto severo: state consegnando pian piano i servizi della collettività ad un sistema spregiudicato e privo di controlli da parte dei rappresentanti della cittadinanza, nel giro di pochi decenni tutto sarà in mano ai privati.

Ovviamente, annuncio voto contrario.

Paolo Perozzo

 

 

2 Responses to “ Paolo Perozzo – intervento sulla cessione di azioni pubbliche di Hera nel Consiglio Comunale del 22 aprile 2015 ”

  1. fausta grattoni scrive:

    Bravo Avvocato, per il coraggio di dire le cose giuste.

  2. Marco Lizzi scrive:

    “Facendo uso delle cose materiali che possiede, l’uomo deve stare in guardia e proteggersi dalla loro tirannia. Se, crescendo, resta debole e non impara a difendersi, allora inizia un processo di lento suicidio dovuto al disseccarsi dell’ anima”.
    R. Tagore, Santiniketan, 1917 ca.

    Avere ed essere troppo ” partecipato” in un ambiente sempre più attratto dal profitto, accantonando l’ azione tipica della democrazia, non lascia tranquille le generazioni future considerato che anche il sindaco Honsell fa parte integrante della schiera di amministratori pubblici che ambisce a percorrere i profitti quasi scontati avallati in virtù della formazione tecnico-scientifica del sindaco di Udine. Gli attuali partiti limitano ormai sempre di più il nostro futuro; hanno consolidato in senso diverso dai propri statuti la propria originaria finalità e ruolo; pare attacchino e abroghino sempre più la …Democrazia per “innamorarsi”, a Udine, di HERA.

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