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<<”AmgHera”, diventerà il cervello della gestione delle reti in tutto il Triveneto>> è lo slogan di Furio Honsell per la città, battente bandiera emiliana. Che l’aquila del Friuli finisca ad ammuffire nei ricordi di storia, la macchina pubblica punta all’evoluta filiera del monopolio globale e l’ambizione lascia il timone a mani genobolognesi, più attente al profitto degli azionisti. Si può sempre dire di no a questo bengodi? Sì. Ma i cittadini vengono svenduti per un 3% e un consigliere, un’ape in un alveare, sotto la direzione di Acegas. Davvero una vittoria! Una macroregione di fatto –a capofila emiliano- è dunque l’ambizione del Pd e del sindaco, incantati dai golosi utili prospettati da Hera. Utili che costringono Hera a espandersi ancora, inglobando altre nostre realtà di servizio ai cittadini (la Net? impianti di biomasse con il conseguente traffico di camion per conferirle? la gestione delle acque per il business dell’elettricità? i servizi cimiteriali, etc.?) oltre a quelle del Triveneto. Quindi prevedono a breve tutto il Friuli, il resto del Veneto oltre a Padova, il Trentino e L’Alto Adige sotto l’egida di Hera. E la quota del 3% che ora il sindaco vanta come una conquista, a quanto si ridurrà nell’espansione? A quota via via ridotta il Comune avrà ancora diritto a quell’unico consigliere – già all’inizio in totale minoranza- “nei consessi che decideranno il futuro”? E quel “vantaggio” del <