novità da "udine-friuli a 5 stelle"


LO SCOOP DI PULCINELLA

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La maschera democratica della maggioranza si sgretola, rendendo evidente come questa persegua solo i suoi scopi di delocalizzazione in quel di Bologna. La data inderogabile in cui il consiglio dovrà decidere sulla fusione è sempre più prossima eppure alla richiesta del M5S della scorsa settimana, a risposta scritta, che rivendica la latitanza della discussione e del voto sul piano strategico di Amga per le gare d’ambito, D’Este risponde che gli argomenti “erano stati aggiunti il 12 febbraio”. Con nonchalance però sorvola come la sua “aggiunta” fosse solo figurativa perché, rifiutando di ammettere gli esperti del M5S, anche aveva affermato che la seduta sarebbe stata pubblica. Una contraddizione e una trappola evidenti: il piano strategico di Amga è secretato dall’advisor e non si può discutere in pubblico. Altrettanto D’Este sorvola come il 12 febbraio si sia “scordato” di introdurre l’argomento “Amga da sola”, “Questa commissione verte sull’ipotesi di fusione Hera-Amga. Do la parola al sindaco” furono infatti le sue parole iniziali. Anche Il sindaco illustrò con delle slide quanto –a parer suo- fosse auspicabile il connubio e congruo il valore di concambio, altrettanto sorvolando l’argomento gare mentre il tempo scorreva e si incartava nei documenti ancora mancanti. Certo, a voler davvero sviscerare due questioni così complesse quanto divergenti si sarebbe fatta l’alba, cosa evidentemente non gradita alla maggioranza, tant’è vero che parecchi suoi esponenti si alzarono e se ne andarono ben prima che il dibattito terminasse. Ora D’Este promette una commissione “di approfondimento” per il 27 marzo nonché ulteriori altre “non appena la Giunta approverà” la proposta di fusione. La solita vetusta tattica, per arrivare a un “voto in zona Cesarini” dall’esito scontato.

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