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In occasione della fusione tra Amga ed Hera, il Sindaco di Udine Furio Honsell, formulava di suo pugno una proposta per la creazione di un gruppo di lavoro misto per la supervisione dell’operazione, composto da “componenti della commissione Bilancio e da rappresentanti delle R.S.U. di Amga.
Lo scopo dichiarato era quello di “vigilare sull’attuazione della fusione tra Amga Azienda Multiservizi S.p.A. ed Hera S.p.A. affinché sia condotta secondo le linee di indirizzo adottate dal Consiglio Comunale e dei relativi accordo industriale e patto parasociale”.
Inutile dire che questa proposta è stata ignorata dallo stesso proponente.
Fa specie quindi leggere le notizie trionfalistiche circa le ricadute economiche sul territorio friulano derivanti dall’attività di Hera, come se gli utili potessero ripagare i cittadini della perdita di controllo democratico della partecipata.
Evidentemente la sinistra, in Italia, non capisce più come conciliare, da un lato, il controllo pubblico degli enti erogatori di servizi (cioè la democrazia) e dall’altro l’utile aziendalistico di mercato e la necessità di liquidità: una contraddizione identitaria che ci porterà verso la progressiva alienazione del patrimonio pubblico e la privatizzazione dei servizi, con uno stravolgimento completo dei meccanismi rappresentativi democratici locali voluti dai padri costituenti.
Paolo Perozzo