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Altre due opere pubbliche di Udine sono ora sotto il microscopio dell’Autorità Anticorruzione guidata da Raffaele Cantone, aggiungendosi all’inchiesta in corso sul parcheggio in piazza I° maggio, avviata lo scorso marzo.
Entrambe le nuove procedure sono frutto di un esposto della consigliera comunale Claudia Gallanda del locale Movimento 5 Stelle.
In sintesi, l’Anac vuol veder chiaro sulle possibili anomalie, errori di progetto inclusi, delle delibere della Giunta Honsell, sia nella risoluzione contrattuale con l’ATI Polese S.p.A. che nel successivo riaffidamento dei lavori per il Palasport “Primo Carnera”.
L’altra nuova indagine si riferisce invece alla segnalazione che Gallanda ha avuto da un attivista e ha contestualmente trasmesso all’Anac, sull’affidamento – da parte dell’Azienda ospedaliera – della concessione dei lavori per la centrale tecnologica e la rete di teleriscaldamento alla società cooperativa “C.P.L. Concordia”, che risulta oggetto di un provvedimento interdittivo emesso dalla Prefettura di Modena.
Il responso sarà fra sei mesi ma il Comune ha i soliti trenta giorni per inviare la documentazione relativa al “Carnera”, mentre l’Azienda ospedaliera dovrà riferire sui provvedimenti che intende prendere in relazione all’interdittiva.
Naturalmente ci si augura che il tutto si riveli più fumo che arrosto, certo è che gli spot pubblicitari di diligente trasparenza divulgati in campagna elettorale dai politici dell’attuale maggioranza spesso appaiano sbiadirsi nella loro applicazione.
Così come appare che le opere pubbliche, soprattutto quelle di un certo peso per la comunità, siano le più esposte a quel “rischio d’infezione” che, pur sotto al vessillo del “bene comune”, può distoglierle da un percorso conforme alla norme vigenti.
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