novità da "udine-friuli a 5 stelle"


L’ ineluttabile svendita “del Friuli”.

Stadio Friuli

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Su questione cambio nome da “Stadio Friuli” a “Dacia Arena Friuli”

da Delibera ANAC, n. 48 del 17.06.2015

“ sotto altro profilo la procedura esperita dal Comune, invece, non rispetta tutte le prescrizioni in tema di concessione dei lavori, stante l’assenza, in particolare, di un’analisi di convenienza economica dell’operazione da parte dell’amministrazione. Il Comune avrebbe dovuto, infatti, provvedere alla determinazione del potenziale valore della gestione dello stadio, alla stregua di quanto fatto per la stima del valore di superficie, nonché la presentazione, da parte del concorrente, di un piano economico-finanziario per la gestione dell’impianto, indispensabile per la valutazione dei rischi dell’operazione di finanziamento e, quindi, dell’equilibrio economico-finanziario della concessione”

A suo tempo, pur essendo lo Stadio, dopo gli importanti costi di ristrutturazione, perfettamente fruibile per parecchi anni a venire e potendo rimanere di proprietà del Comune, si fecero politicamente determinati tipi di scelte, chiaramente consapevoli – almeno gli addetti ai lavori – che, concedendo il diritto di superficie di 99 anni, lo stadio, anche se formalmente ancora di proprietà del comune, di fatto, diventava proprietà dell’Udinese Calcio, con quel che ne sarebbe conseguito.

Gli imprenditori non sono necessariamente benefattori dell’umanità, e l’operazione Pozzo-Stadio, quindi, ha prioritariamente valenza economica, e in tale ottica vanno analizzate tutte le scelte passate, presenti e future. Era chiaro che, a fronte di uno stadio nuovo di zecca, ci sarebbe stata una contropartita, e che ci sarebbe stato un prezzo da pagare. Poi illudersi non guasta, ma in Consiglio Comunale, come per la fusione tra Amga ed Hera, non penso, e lo dico con rammarico, che ci saranno grandi sorprese al momento del voto. Un film già scritto.
Nulla vieta ovviamente di opporsi, ma le posizioni in prospettiva erano da prendersi tempestivamente anni fa, prima di questa generalizzata “disfatta di Caporetto”, visibile in tutti i campi.

da MV del 21.08.15
“la denominazione “Stadio Friuli” “- nome che nei sentimenti dei friulani incarnava il simbolo della ricostruzione post terremoto – “rappresentando un pezzo di storia della città era stata tutelata anche dal contratto di cessione del diritto di superficie all’Udinese calcio. Tutela che di fronte all’interesse pubblico degli introiti derivanti dalla sponsorizzazione può essere superata”

Sempre più di frequente in Italia succede questo, che prima si sono fatte e si fanno determinate scelte, spendendo allegramente i soldi pubblici, e poi per bypassare ratificazioni precedenti o bandi di gara ci si nasconde dietro l’interesse pubblico. Rendendo, agli occhi dell’opinione pubblica, determinate scelte quasi obbligate. Anche se non è proprio così.

da MV del 22.08.15
Affermazioni Rigotto: “in caso contrario ne risentirebbero tutti gli impianti minori che hanno bisogno di manutenzione”

Questa presa di posizione mi ricorda un po’ un proverbio “o mangi ‘sto osso o salti ‘sto fosso”

da M.V. del 22.08.15

Affermazioni Rigotto alla domanda “Restate aperti al confronto? “Certamente abbiamo già chiesto un incontro all’opposizione”

Io quale attuale capogruppo del M5S non ho ricevuto ancora nulla. Dovrei offendermi. Forse non ci considera opposizione?

Gallanda Claudia

Interrogazione Gallanda al Sindaco di Udine

 

One response to “ L’ ineluttabile svendita “del Friuli”. ”

  1. Anna Maria scrive:

    Inserita interrogazione della consigliera Gallanda del 2/09/2015

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