Oggi, venerdì 23 febbraio, via Gemona è stata blindata da un ingente numero di forze dell’ordine.
Dalla parte di piazzale Osoppo c’erano a manifestare gli indipendentisti Friulani e il Movimento 5 Stelle, che raccoglieva le firme per la proposta di legge sull’università “NO Tax” , mentre dall’altra parte, all’incrocio di via Tiberio Deciani, c’era il flash mob degli studenti.
Io, insieme ad altri studenti dell’Università di Udine e a dei rappresentanti del coordinamento nazionale di LINK siamo riusciti ad entrare al primo posto di blocco della polizia, dopo di che entrati nell’ingresso di palazzo Toppo dovevi per forza accreditarti anche se non c’era l’intenzione di partecipare ai tavoli di lavoro, quindi chi tra noi non era accreditato è stato costretto ad accreditarsi.
Una volta che ci hanno dato i pass ci siamo avviati verso l’atrio principale del palazzo per raggiungere la conferenza , ma li c’era un altro blocco della digos che aveva direttiva di non farci entrare con la scusa che la sala conferenze fosse piena.
Mentre noi restavamo in fila ad aspettare, invece, continuavano ad entrare professori ed altri personaggi del PD.
Addirittura non hanno fatto entrare Walter Rizzetto, che è un parlamentare della Repubblica. Dopo aver insistito più volte, grazie al fatto che uno dei rappresentanti di LINK conoscesse una parlamentare del PD, ci hanno fatto passare e abbiamo raggiunto la sala della conferenza di inaugurazione.
Già il fatto che il rettore inviti tutti gli studenti a partecipare all’evento, e poi facciano problemi per far entrare una piccola delegazione di studenti, è vergognoso.
In poche parole è stata una vera e propria festa di partito a porte chiuse.
Addirittura, una volta dentro, ho sentito lamentarsi alcuni personaggi del PD con lo staff, per il fatto che fossimo entrati, e che non aspettavano altro che uno di noi provasse a fare un intervento per buttarci fuori. Comunque alle 16 ha preso via l’inaugurazione, e in ordine sono intervenuti: il sindaco Honsell, Antonella Grim, il rettore De Toni, Debora Serracchiani , il ministro Giannini ecc. come da programma; alla fine tutti lunghi discorsi ma poveri di contenuti.
Poi quando sono iniziati i tavoli di lavoro , noi rappresentanti ci siamo divisi e vi abbiamo preso parte.
Io ho preso parte ad innovazione , cultura e cooperazione, e devo dire che inizialmente c’erano anche molte persone a parteciparvi, ma dopo la pausa della cena praticamente eravamo decimati e non c’erano nemmeno più i deputati e i senatori del PD a farci da coordinatori, e abbiamo messo una studentessa della sapienza di Roma a fare da moderatrice del dibattito.
Le tematiche erano anche interessanti e siamo stati fino a mezzanotte a parlarne, ma l’assenza di membri del governo ad ascoltare il dibattito, è stata la chiara dimostrazione che è stata tutta una messa in scena per far vedere che il partito democratico dialoga con il basso…
Partecipare a questo evento ci ha permesso di dimostrare che questa è stata una festa di partito a porte chiuse in una sede universitaria a tutti gli effetti.
Ugo Rossi.