Buongiorno,
il presente comunicato, a titolo personale.
Claudia Gallanda.
L’articolo di oggi (ieri ndr) che ricalca quello apparso mesi fa, sul quale impostai la mia interpellanza che riporto di sotto, ancora in attesa di risposte, mi riporta alla mente le tematiche sulla gestione esternalizzata degli impianti del comune, ancora di proprietà o ormai ceduti di fatto ad altri, o magari in procinto di farlo, dopo averli ristrutturati con soldi pubblici.
Cosi come mi riporta alla mente l’altra mia interrogazione sul fatto che l’Anticorruzione avesse a suo tempo rilevato che non si fosse proceduto a determinare prima della stipula degli accordi il potenziale valore di gestione dello stadio (che avrebbe compreso, appunto, anche questi eventi), alla stregua di quanto fatto per la determinazione del potenziale valore del diritto di superficie.
Ricordo al comune e al suo assessore che la cultura e la musica sono cose bellissime, ma la loro gestione, peraltro, nell’interesse dell’intera collettività, deve sempre, come per altri capitoli di spesa, rispettare i principi cardine di economicità, efficienza, efficacia.
In caso contrario ci saranno spesso persone che godranno di servizi pagati da altri, e questo non mi sembra certo equo.
Claudia Gallanda.
Inviato alle principali testate il 08.11.2016
INTERPELLANZA 1
La consigliera comunale
Claudia Gallanda
VISTE
le notizie riportate su una testata locale il giorno 18.08.2016, in relazione ad un intervista all’assessore Pirone, dove si riportavano – virgolettate e non – le seguenti informazioni, riferendosi a futuri grandi eventi a Udine:
L’idea del Comune è quella di offrire la disponibilità degli impianti a titolo gratuito.
«Abbiamo la possibilità di utilizzare lo stadio Friuli per 15 giorni all’anno – sottolinea Pirone -, ma nulla vieta che anche di fuori di queste giornate l’Udinese, che è titolare del diritto di superficie dell’impianto, decida di concederlo ad altri soggetti per sfruttarlo con più continuità anche al di là delle partite dei bianconeri.
Questo tipo di gestione può essere un valore aggiunto e per il Carnera studieremo un meccanismo simile.
Per quanto riguarda il teatro invece sarà necessario trovare un’intesa con la Fondazione Teatro Nuovo
mentre in piazza Primo maggio l’occupazione del suolo pubblico sarà scontata del 90%. Ovviamente il periodo più importante è quello estivo con lo stadio da 30 mila posti e il colle del Castello che può variare dai 3 ai 5 mila. Nei mesi più freddi, il Carnera può ospitare almeno 5 mila persone al “chiuso” e il teatro 1.200».
PRESO ATTO
che i concerti dal vivo e le attività similari comportino entrate economiche, anche di una certa entità,
VERIFICATO CHE
il Comune di Udine abbia in passato dato in gestione altri impianti cittadini, come ad esempio il Palamostre, a cifre irrisorie (20.000 euro l’anno), per poi pagarne 230.000 circa l’anno tra contributi e spese di gestione (rifiuti, riscaldamento, pulizie, ecc.)
INTERPELLA
IL SINDACO
1) Se le notizie sopra riportate siano vere;
2) in caso affermativo, in base a quali presupposti, essendo il Comune in continue ristrettezze di bilancio, si vogliano portare avanti modalità di gestione così penalizzanti dal punto di vista economico;
2) quali siano, nel dettaglio, le modalità in base alle quali il Comune intenda operare per la futura gestione dei beni sopra citati, per la parte di sua competenza (Stadio Friuli – 15 gg -, Palazzetto Carnera, Teatro Nuovo, Area P.zza Primo Maggio), in occasione di grandi eventi e non.
Udine 19.08.2016.
Gallanda Claudia
Consigliera comunale
M5S
(Pervenuta mediante posta elettronica)
INTERROGAZIONE 2
La sottoscritta consigliera comunale Gallanda Claudia,
premesso che
da affermazioni dell’attuale esecutivo durante le sedute del Consiglio Comunale, in maniera particolare durante le ultime sedute relative all’approvazione del Bilancio, si evince che il Comune di Udine si trova a dover affrontare attualmente un periodo di ristrettezze economiche,
la stessa “spending review” si desume ulteriormente dagli articoli della stampa locale,
il bilancio è (investimenti o meno) in forte sofferenza,
le affermazioni di Giampaolo Pozzo alla conferenza stampa di venerdì 28.09.15 vanno nella stessa direzione:
“esiste questa possibilità, di sponsorizzare anche lo Stadio, e di avere degli ulteriori ritorni economici, che sono anche a favore del comune.
Se al comune interessa non buttare via questi soldi, visto che avete bisogno di soldi, lo facciamo, se non gli interessa…”
sul Messaggero Veneto dell’08.08.2015, a richiesta chiarimenti sui rilievi sullo Stadio da parte dell’Anticorruzione, l’assessore Scalettaris dichiarava “l’unico rilievo che ha un certo peso è quello sull’affidamento diretto dei primi lotti che non riguarda il Comune bensì l’Udinese”
considerato che
nella Delibera 48 del 17.06.2015 “Contratto tra Udinese Calcio S.p.A. ed il Comune di Udine per la ristrutturazione dello Stadio Friuli” da parte dell’Autorità Nazionale Anti Corruzione si evince quanto segue:
“Sotto diverso profilo va invece messo in rilievo che la procedura esperita dal Comune stesso non rispetta tutte le prescrizioni stabilite dal Codice in tema di concessioni di lavori, stante l’assenza di un progetto almeno preliminare e di un’analisi di convenienza economica dell’operazione da parte dell’amministrazione (il Comune avrebbe dovuto provvedere alla determinazione del potenziale valore della gestione dello stadio, alla stregua di quanto fatto per la stima del valore del diritto di superficie); inoltre, la lex specialis non contempla la presentazione di un piano economico-finanziario per la gestione dell’impianto, indispensabile per la valutazione dei rischi dell’operazione di finanziamento e, quindi, dell’equilibrio economico-finanziario della concessione (tanto che nel bando il valore della gestione dell’impianto è indicato come “indeterminato”;
e, di seguito:
“sotto altro profilo la procedura esperita dal Comune, invece, non rispetta tutte le prescrizioni in tema di concessioni di lavori, stante l’assenza, in particolare, di un’analisi di convenienza economica dell’operazione da parte dell’amministrazione; il Comune avrebbe dovuto, infatti, provvedere alla determinazione del potenziale valore della gestione dello stadio, alla stregua di quanto fatto per la stima del valore del diritto di superficie, nonché la presentazione, da parte del concorrente, di un piano economico-finanziario per la gestione dell’impianto, indispensabile per la valutazione dei rischi dell’operazione di finanziamento e, quindi, dell’equilibrio economico-finanziario della concessione”
dal momento che molti, ora amministratori e/o assessori, lo erano anche allora,
interroga il Sindaco e la Giunta per conoscere
alla luce delle seguenti evidenze,
e del fatto che, alla fine dei lavori e dopo varie varianti, non ci si trovi solo di fronte ad uno Stadio, ma ad una vera e propria “cittadella dello sport”, con le ovvie conseguenze del caso, soprattutto in termini di ritorno economico (e di riflesso sulla città, soprattutto sulle attività produttive del centro), ritorno economico che, se allora la cosa fosse stata gestita alternativamente ed adeguatamente, poteva essere invece del Comune, anche se, magari, in maniera parziale e/o con tempi diversi,
1) quali siano state le motivazioni per “l’assenza di un progetto almeno preliminare e di un’analisi di convenienza economica dell’operazione da parte dell’amministrazione”
2) quali siano state le motivazioni per le quali non si sia provveduto a quanto segue: “(il Comune avrebbe dovuto provvedere alla determinazione del potenziale valore della gestione dello stadio, alla stregua di quanto fatto per la stima del valore del diritto di superficie);
3) quali siano state le motivazioni per cui, quindi, non si sia provveduto alla “presentazione, da parte del concorrente, di un piano economico-finanziario per la gestione dell’impianto, indispensabile per la valutazione dei rischi dell’operazione di finanziamento e, quindi, dell’equilibrio economico-finanziario della concessione”
4) quali siano state le motivazioni per cui “nel bando il valore della gestione dell’impianto è indicato come “indeterminato”,
chiede�Ai sensi dell’articolo 30 del Regolamento del Consiglio Comunale, che venga data risposta scritta per singoli punti in maniera esauriente entro trenta giorni alla presente interrogazione.
Gallanda Claudia.
Udine, 02.09.15.
(Pervenuta mediante posta elettronica)