novità da "udine-friuli a 5 stelle"


Chi ci guadagna?

cibo

Ritengo che lo sconto previsto in bolletta di 5 euro ogni quintale di merce deperibile conferita, con un massimale di 100 quintali, da considerarsi per le attività commerciali che producono e distribuiscono generi alimentari e li cedono a titolo gratuito, direttamente o indirettamente, alle persone indigenti, risulti fortemente riduttivo come beneficio, considerando invece il risparmio che NET effettuerà su questo mancato conferimento.

Calcolando che molto del rifiuto indifferenziato va in inceneritore, e che l’umido certamente inibisce una efficace combustione, penso che ad avere vantaggi sarà principalmente la partecipata del comune, Net, e di conseguenza il comune stesso, piuttosto che i commercianti.
Infatti, poi, alla luce anche degli adempimenti burocratici che questa pratica comporterà, non penso che la stessa sarà seguita da molti esercenti.

Allo scopo, proponevo, ancora ad agosto 2015, molto prima della consigliera Meloni, di “attuare un percorso per valutare l’adesione di dette attività produttive, in special modo di quelle che hanno un alto numero di materiale organico invenduto, a percorsi con altri soggetti, (ad es. last minute market) proponendo comunque un “protocollo” che sia “appetibile” per i commercianti – e intendo che non richieda un dispendio di energie per l’iter superiore ai benefici ricevuti in termini di ritorno economico”.

Mozione bocciata.

Quale ODG per punti ho poi proposto recentemente in aula, il giorno del consiglio, sia per questo punto che per quello che prevede da parte delle attività commerciali l’esercizio dello smaltimento in forma autonoma (che ugualmente ritengo molto poco proporzionato nel beneficio) di “effettuare, tramite gli uffici competenti, una valutazione economica oggettiva del beneficio che la cessione di generi alimentari a titolo gratuito alle persone indigenti da parte delle attività di produzione e distribuzione degli stessi -e dell’azione di smaltimento in forma autonoma degli imballaggi da parte delle attività commerciali- comporterebbe sui costi del gestore, analizzando un campione di attività eterogenee per categoria, dimensione e zona di attività e operando successivamente una proporzionale riduzione della tariffa alle attività produttive relative”.

Naturalmente bocciato, 3 voti favore, 11 astenuti, 23 contrari.

Le attività produttive ringraziano.

Claudia Gallanda.
M5S.

Inviata alle principali testate il 21.12.2016.

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