Buongiorno,
essendo finalmente entrata in possesso della documentazione relativa allo “Studio di fattibilità” del nuovo Stadio Friuli -protocollato dal Comune ancora in data 14 novembre 2016- da me richiesto ancora il 18 aprile 2017, la prima cosa, che, sorridendo, rilevo, è che la denominazione usata, nell’intera corposa documentazione, è, e sempre resta “Stadio Friuli”.
La denominazione “Dacia Arena”, così inflazionata, ultimamente, e redditizia (la sponsorizzazione relativa alla scritta sulla nuova struttura pare risulti essere dell’ordine di 500.000 euro annui, contro una multa per la “messa in opera” di 3.000 euro, pare essersi volatilizzata.
Quando si torna nelle condizioni di “dover chiedere”, si cambiano, come fanno, da sempre, i buoni politici, le modalità di gestione della questione.
Da una prima scorsa pare si rilevi che, per “consentire di portare in equilibrio dal punto di vista sia economico che finanziario le risultanze derivanti dalla ristrutturazione dello Stadio Friuli” sia necessario inserire nell’immobile ulteriori attività, non necessariamente collegate all’attività sportiva, come invece concordato negli atti propedeutici alla stessa concessione.
A questo proposito, resta purtroppo sempre attuale e, a questo punto, profetico, quanto esposto nell’interessante delibera n. 48 del 17 giugno 2015, visibile sul sito dell’Autorità, che rileva che a suo tempo il Comune di Udine non ritenne di eseguire un’analisi di convenienza economica dell’operazione stadio.
Da li si partì con alcuni parametri, che proseguirono nell’intero iter successivo.
Con le conseguenze del caso.
“Il comune avrebbe dovuto, infatti, provvedere alla determinazione del potenziale valore della gestione dello stadio, alla stregua di quanto fatto per la stima del valore di superficie, nonché la presentazione, da parte del concorrente, di un piano economico finanziario per la gestione dell’impianto…”
In questa analisi, ovviamente, si sarebbero dovute prendere in considerazione numerose voci: la sponsorizzazione ora in esame, la gestione di alcuni spazi interni e la gestione dei parcheggi, solo per citarne alcune.
Gestione dei parcheggi in uso alla struttura, questione da me sollevata ancora oltre un anno fa, con un interrogazione ancora in attesa di risposta.
E di cui nel piano economico, anche in un quadro di possibili entrate, non trovo traccia.
Claudia Gallanda
Consigliera Comunale di Udine
M5S.
Inviata alle principali testate il 25.05.2017