Una vera vergogna quanto si scopre essere (o non essere) accaduto tra la commissione edilizia e l’amministrazione.
Con le dimissioni di addirittura quattro sui sei membri della commissione edilizia, è sempre più palese la frattura tra le parti.
E, leggendo i rilievi posti in essere dai dimissionari, e analizzandoli attentamente, ci sarebbero tutti gli elementi per chiedere la sfiducia del Sindaco.
Richiesta che chiederò di appoggiare anche agli altri membri del consiglio comunale. Di tutti gli schieramenti.
L ‘arch. Daffara, ad esempio, che in commissione rappresenta l’Ordine, tra le altre cose rileva che “il Comune ha scelto di non sottoporre al parere della stessa Commissione i progetti delle principali opere pubbliche, tra cui la sistemazione di piazza XX Settembre, la pavimentazione di via Mercatovecchio e il recupero dell’ex macello, “mostrando così di non tenere in alcun conto la competenza dei suoi componenti, ma anche e soprattutto di voler svuotare di ogni valore il nostro parere su aspetti formali e contestuali resi su alcuni importanti interventi privati in centro storico, facendolo precedere, anziché seguire, dal parere della Soprintendenza”, e inoltre giudica l’edificio approvato dalla Soprintendenza e dalla Giunta “nella sua totalità inadatto e improprio nella relazione con la particolare e preziosa collocazione che viene ad avere”; così si creerebbe peraltro un precedente, aprendo la strada a ulteriori legittime richieste di deroga.
Personalmente ritengo che, fino a quando ci siano degli organismi preposti al controllo o al parere, per quanto non vincolante, gli stessi devono essere rispettati, e rispettata la funzione e la professionalità di chi ne fa parte.
Sarebbe peraltro molto interessante analizzare i vari passaggi che hanno accompagnato gli iter dei due progetti di Moneo, e la regolarità o meno degli stessi.
Alla luce degli ultimi sviluppi, e della complessità dell’argomento, ho proposto ai membri della commissione Ambiente e Territorio, non solo di opposizione, di aderire alla richiesta di convocazione di una commissione conoscitiva sul tema, per analizzare, insieme alle figure di competenza, le questioni relative alla recenti notizie inerenti alla riqualificazione di Palazzo ex Upim, le problematiche del cantiere e le varie alternative.
Insieme, peraltro, alle dinamiche che hanno mosso altre approvazioni e dinieghi su recenti manufatti posti in opera in aree di “particolare interesse urbanistico”.
Mi auguro che i colleghi rispondano positivamente alle mie istanze.
Claudia Gallanda
Consigliere comunale di Udine
M5S
Inviata alle principali testate in data 09.07.17.