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COMUNICATO N. 80/2017 del 21.10.17 – ANCORA SU BANCHE VENETE…..

FOTO BANCHE VENETE 2

FOTO BANCHE VENETE SCHEMALeggendo l’articolo sulla manifestazione di ieri di Federconsumatori a Udine, sono rimasta amareggiata e delusa.

E’ passato circa un anno dalla mozione di sentimenti del Sindaco, del 15 novembre 2016, votata a larga maggioranza in aula, ma di valore principalmente simbolico, che auspicava che “vengano presto messe in chiaro tutte le responsabilità dei soggetti coinvolti; che Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca prendano seriamente in considerazione il fatto di giungere al più presto a protocolli di conciliazione che possano mitigare, almeno parzialmente, i danni e il profondissimo disagio sociale che questa vicenda sta provocando; che altri sindaci e consigli comunali della nostra Regione, del Veneto e di altre Regioni coinvolte dal dissesto dei due istituti bancari, possano unirsi a questo appello per dare maggiore sostegno alle richieste di tanti cittadini”.

Prendendo spunto da essa e chiedendo la condivisione massiccia dell’intero consiglio comunale, con più di una mail, proprio per “un aiuto concreto senza bandiere e senza colori”, ho trasmesso a tutti i colleghi, ancora nel novembre 2016, copia di una mozione che, pur richiamando quella appena precedente del sindaco, era più impegnativa e risolutiva nonché, lo scorso marzo, l’ho riproposta con migliorie, grazie all’apporto di persone competenti nel settore.
Ad oggi questa mozione è stata condivisa, formalmente o per intenzione espressa, dai consiglieri Pizzocaro, Perozzo, Pittoni, Galluzzo e Porzio, ma resta ancora ferma al palo, in quanto la maggioranza non ha ancora ritenuto di porla in discussione.

“Innovare” e l’intero gruppo PD ovviamente non hanno aderito alla stessa, affermando di ritenerla praticamente inutile e/o di competenza governativa.
Anacronistici peraltro restano i tempi di reazione dei parlamentari, oltre al fatto che Federconsumatori non abbia ritenuto di avvisare della manifestazione i consiglieri comunali di Udine, essendo l’avv. Barbara Puschiasis al corrente delle mie intenzioni in questo senso.
E quindi mi dispiace leggere “Finora – commenta Puschiasis – i rappresentanti politici sono stati alquanto defilati in questa vicenda per due anni e mezzo”.
In coscienza, quel che potevo ho fatto.

Claudia Gallanda.
Consigliere comunale di Udine
M5s

Inviato alle principali testate in data odierna

PREMESSO

che il dissesto degli istituti bancari Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, con perdite di valore stimate fino a 1,5 miliardi per gli azionisti della nostra Regione e fino a dieci volte tanto, se si considera la cifra complessiva delle altre Regioni, ha coinvolto molte migliaia di investitori tra cui anche piccoli risparmiatori che hanno visto crollare il valore delle proprie azioni e spesso praticamente azzerare i risparmi di una vita;

che le vicende del cosiddetto “risparmio tradito” hanno fortemente penalizzato soprattutto i piccoli risparmiatori, i piccoli imprenditori, le famiglie e i pensionati (il numero di famiglie coinvolte è stimato in 16.000 in Regione e centinaia di migliaia in totale);

che, in questo scenario, la Banca Popolare di Vicenza, attraverso l’assorbimento della Banca Popolare di Udine, per il rapporto di continuità di quest’ultima con i cittadini udinesi e friulani, ha captato la fiducia delle persone nei confronti di un istituto impegnato da tempo sul territorio;

che, a seguito del crollo del valore delle azioni e della impossibilità di cederle, si è creato un profondissimo disagio sociale ed un generale impoverimento dell’economia dei cittadini e delle famiglie, con rischi di fallimento delle imprese esposte con i due istituti di credito;

che questo profondissimo disagio sociale e questo impoverimento dell’economia dei cittadini e delle famiglie, unitamente alla prospettiva di ridimensionamento del numero dei dipendenti dei due istituti bancari, comporteranno inevitabilmente anche una pesante ripercussione sui futuri impegni di welfare degli enti pubblici;

che le notizie relative ai procedimenti penali che hanno coinvolto i massimi dirigenti delle due banche, stanno a dimostrare quanto la situazione sia particolarmente drammatica e che probabilmente irreparabili sono i danni prodotti da una gestione finanziaria sempre più spregiudicata da parte degli istituti di credito;

che analoghe situazioni di grave compromissione delle sostanze dei piccoli risparmiatori hanno visto protagoniste realtà locali come la Coopca – e fuori regione – Banca Etruria, Veneto Banca e Monte dei Paschi, solo per citare alcuni esempi, evidenziando come queste problematiche siano purtroppo diffuse in tutta Italia;

che quanto sopra sta a confermare che la normativa penale ora vigente in proposito risulti carente e necessiti di essere modificata quanto prima, per determinare e sanzionare adeguatamente le responsabilità degli autori, prima che questi comportamenti abbiano a ripetersi, attraverso la previsione normativa di nuovi e autonomi titoli di reato quando ad essere colpito dalla fraudolenta gestione bancaria o da azioni similari sia il piccolo risparmiatore o quantomeno con la previsione di un’aggravante specifica per la figura di truffa ai danni del piccolo risparmiatore con la previsione di pene severissime e del sequestro a fini di confisca per i patrimoni dei dirigenti responsabili, già in fase di procedimento penale;

che la presente mozione vuole costituire un ulteriore strumento di tutela dei cittadini e di prevenzione di comportamenti illeciti da parte dei dirigenti preposti a compiti così delicati, che compromettono anche la capacità di risparmio delle famiglie italiane che, prima segno distintivo della ns. economia rispetto agli altri paesi europei, pare divenire bersaglio di una dissennata politica degli enti bancari che non si fanno scrupolo alcuno quando si tratta di riversarne gli effetti sul pubblico inerme dei piccoli risparmiatori;

CONSIDERATE

le modalità non sempre trasparenti di offerta dei prodotti finanziari adottate dagli istituti bancari e di raccolta del risparmio dalle coop che di fatto si atteggiano a banche al di fuori di ogni controllo, come le vicende coopca e coop trieste insegnano, aspetti sui quali peraltro siamo in attesa di conoscere l’orientamento della nostra Procura:

DATO ATTO

che, fatte salve le azioni di responsabilità intraprese ed attivate dai singoli risparmiatori, le associazioni di consumatori e i comitati spontanei si stanno adoperando con costanza per tutelare i risparmiatori danneggiati, proponendo alle banche adeguati protocolli di conciliazione per poter dare in tempi rapidi una risposta dal punto di vista risarcitorio a chi ha perso i propri risparmi; e per le coop perché si adottino le stesse garanzie previste per le banche alle quali certamente possono assimilarsi;

che i rappresentanti delle suddette banche, pur avendo annunciato e proposto protocolli di conciliazione, offerte di transazione irrisorie, esitano a finalizzare la trattativa verso un risultato concreto che ristori al massimo possibile i danni subiti, nonostante i pubblicizzati decreti contestati da comitati e associazioni dei consumatori;

RITENUTO

che ci troviamo di fronte ad una oggettiva inadeguatezza delle norme tuttora in vigore, che attualmente non permettono una seria tutela del risparmiatore ed un recupero integrale delle somme in tempi e con procedure rapidi e certi;

Tutto ciò premesso,

IL CONSIGLIO COMUNALE DI UDINE

IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA COMUNALE,

per quanto di loro competenza,

a chiedere al Governo nazionale, per il tramite del Presidente del Consiglio Comunale:

di procedere, nelle opportune sedi nazionali, e, qualora fosse opportuno, anche sovranazionali, a una modificazione urgente delle norme di legge relative, per giungere ad una regolamentazione della materia che abbia come scopo la determinazione di pene adeguate e certe per i reati sopra citati e di una altrettanto adeguata tutela per i soggetti vittime dei reati stessi con l’istituzione di fondi di garanzia anche per i librettisti coop;

a sollecitare a questo scopo altri amministratori della nostra Regione, come pure la stessa Regione FVG e la stessa Presidente Serracchiani, anche in virtù del suo doppio ruolo di attuale Presidente della Regione FVG – in tale veste organo di controllo delle coop – e di vicesegretario nazionale del Partito Democratico, ad impegnarsi in prima persona per la proposizione delle modifiche sopra citate e a mantenere fede agli impegni assunti per la creazione di tavoli tecnici di discussione, di proposte e soluzioni.

Udine, 30.03.2017.

I consiglieri comunali di Udine:

Claudia Gallanda……

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