Quanto è successo ieri sera in consiglio è solo l’ulteriore dimostrazione di come per il superamento della ferrovia che taglia in due la città tutti si vogliano “far belli” ma in realtà nessuno voglia far qualcosa, nemmeno gli ultimi “baluardi” di un M5S cittadino allo sfascio.
Questa amministrazione, che finalmente si sta concludendo, è più preoccupata di mettere in sicurezza i suoi obiettivi piuttosto che al benessere dei cittadini, scordando volutamente regolamenti e metodi.
La questione è annosa e lo sarà ancor di più, data la concessione a RFI di ben cinque anni per uno studio di fattibilità sullo spostamento dei treni in trincea.
L’ex sindaco Furio Honsell si era comunque impegnato a parlarne almeno in commissione Territorio, arrivando anche ad auspicare, il 29 maggio u.s. (min. 0.28.20 dello streaming relativo): “che voi possiate fare al più presto questa commissione, dopo aver acquisito anche i nuovi dati che dovremmo ricevere dall’ufficio del traffico di RFI di Mestre che ci sta monitorando la situazione”.
Dati che, in effetti, già da tempo sono a disposizione dell’Amministrazione.
Eppure la commissione non è stata indetta, nonostante sia stata richiesta ancora il 03 ottobre 2016, con le firme necessarie .
Ecco perché è stata chiesta la sfiducia del suo presidente, Massimo Ceccon, per inadempienza.
Infatti, secondo l’articolo 18 c. 5 del Regolamento del Consiglio Comunale, “Il presidente della commissione è tenuto a convocare la commissione consiliare quando venga richiesta…”
Richiesta di sfiducia firmata da vari componenti dell’opposizione, fra cui anche la collega Maria Elena Porzio, che però è ormai dichiaratamente attivista per la lista di Vincenzo Martines (Pd).
Al momento della discussione la Porzio è stata la prima a uscire platealmente dall’aula – forse per dovere di nuovo partito? – seguita a ruota dai colleghi Roberto Franceschi – altro ex M5S, passato al misto da mesi – e dal capogruppo Fleris Parente, naturalmente tallonati da tutta la maggioranza, in modo che non si potesse proseguire per la mancanza del numero legale.
Ecco dunque qual è il comportamento di questa amministrazione e dei suoi seguaci e quanto abbiano a cuore il problema di una città tagliata in due dalla ferrovia.
È ovvio che nell’imminente campagna elettorale il problema della ferrovia sarà in auge – come lo era cinque anni fa – con le solite promesse che, ormai è evidente, saranno disattese.
Probabilmente per la maggioranza ormai a termine è più pregnante continuare nella svendita delle eccellenze locali come Amga e, dati gli argomenti di ieri in Consiglio, anche della Net e dei Servizi Cimiteriali.
Per questi ultimi, è vero che l’assessore Enrico Pizza ha detto che “nessuno sa quale ditta vincerà il bando” ma è anche vero che quella che potrà permettersi di concorrere con milioni sarà Hera, magari con qualche futura nuova “lettera d’intenti” secretata.
E con il probabile aumento dei costi a carico dei cittadini, basta far un confronto con i prezzi che Hera, attraverso la controllata AcegasApsAmga, pratica a Trieste.
Claudia Gallanda
Consigliere comunale di Udine
M5s
Inviato alle principali testate in data odierna.
a Trieste:
http://www.acegasapsamga.it/attivita_servizi/servizi/servizi_cimiteriali/cimiteriali_tariffe/pagina4.htmlOGGETTO_2_VotSegr