Mia risposta al comunicato del deputato Luca Sut e dell’eurodeputato Marco Zullo nei giorni scorsi e il mio commento all’intervista di oggi al senatore Stefano Patuanelli.
Gentilissimi Sut e Zullo.”Uniti si vince???” Ma quando mai? Forse quando vi fa comodo?
Ah, si…forse perchè siamo vicini a elezioni e “dovremmo sostenere” il nostro candidato di zona?
Personalmente, dal comportamento dell’europarlamentare, pare che lui, i voti, li abbia presi solo a Pordenone. Ricordo che, appena eletto, gli parlai molto chiaramente, chiedendo sostegno per l’intero territorio. Il sostegno non ci fu. Anzi, per meglio dire, ci fu al contrario.
Forti del prestigio personale, dei contatti, e, molto probabilmente, dei fondi che, a differenza di altri, il gruppo di Pordenone poteva vantare, fu l’inizio di vari comportamenti che tutto fecero, meno che dare valenza all’unità e merito a chi aveva sgobbato sul territorio per anni. Yes man e vonde.
Quando Zullo afferma “questa Europa che spesso a parole ci fa credere di essere una comunità, ma poi si contraddice nei fatti”, piuttosto che all’Europa, mi pare dovrebbe riferirsi a quel M5s FVG, ormai l’ombra di sé stesso, che anche lui ha contribuito a far diventare così.
Per quanto riguarda la chiarezza e la condivisione, nel M5s FVG non esistono proprio, salvo piegarsi, spesso e volentieri, ai voleri altrui.
Per quando riguarda il deputato Sut, valga quanto detto a Marco Zullo. Ricordo solo quando, insieme ad altri, tra cui il consigliere regionale Mauro Capozzella e il candidato sindaco di Fontanafredda Stefano Dalla Flora, lo stesso ottenne, con il voto sullo spegnimento della mia videocamera, che non restasse traccia delle affermazioni diffamatorie nei miei confronti da parte dell’allora consigliera di Udine per il M5s Elena Porzio, nel corso di una riunione regionale, .
Sul senatore Stefano Patuanelli, eletto capogruppo al Senato su, pare, sollecitazione del capo politico, sembra che la “tela politica -citata nell’intervista di Mattia Pertoldi- da tessere dopo la delusione delle elezioni del 29 aprile” sia quella di Penelope. Ma almeno Penelope faceva da sola.
Qui mentre molti hanno cercato di costruire, questi pochi hanno distrutto, in poco tempo -in malafede o, quantomeno, in crassa ignoranza- il lavoro di anni di brave persone.
La “stella polare” (i consiglieri regionali) si sono resi indisponibili per anni a creare momenti di incontro non scanditi dal cronometro e non filtrati da moderatori con licenza di azzittire ogni sentore di verità o di confronto.
Quindi, a cosa sono dovuti i problemi in FVG dei grillini?
A mio parere sono dovuti a totale anarchia e mancanza di regole strutturate; anche per quelle poche che ci sono vale il classico “due pesi e due misure”, in base al gradimento personale del “cerchio magico”; mancanza di risposte e di possibilità di confronto diretto con i vertici, anche quando presenti in zona, fra depistaggi e cordoni umani a protezione della personalità in visita.
Cordoni umani che per Patuanelli e i più vicini “già nel 2013 ne discussi con Gianroberto (Casaleggio ndr)” non sono mai esistiti.
Delle due, una: o le istanze trasmesse da Patuanelli ai vertici in virtù dei suoi contatti privilegiati sono state ignorate -cosa questa che già di per sé sarebbe assai grave e assolutamente irrispettosa del lavoro della base- o, ancor peggio, Patuanelli ha filtrato le istanze (ricordo la lista inadeguata per le amministrative di Udine e la lista “corta” -7 invece di 18 candidati- per la circoscrizione elettorale di Udine) facendo pollice verso quando serviva e riportando le sue personalissime considerazioni, sicuramente disinteressate, a “Gianroberto” o a “Davide”.
Ricordo poi al senatore che per il M5s – per quanto mi è dato di conoscere – quando uno non viene eletto ritorna un signor nessuno, non riceve più alcuna comunicazione e l’esperienza maturata va nel secchio della spazzatura. Anche i consiglieri comunali non ricevono più né la rassegna stampa né alcun comunicato, cosa che almeno in passato invece avveniva.
Poi, se vuole confutare alcune delle tesi qui espresse, attendo la sua liberatoria per la parte di sua competenza della -poca- corrispondenza tra noi intercorsa in questi anni; sono certa che continuerà a far orecchie da mercante su questo.
Continuate pure così, chissà se le prossime elezioni andranno meglio.
Claudia Gallanda
già consigliere comunale di Udine per il M5s
Mandato 2013-2018