Ieri è apparso sul Blog delle Stelle questo comunicato:
https://www.ilblogdellestelle.it/2019/02/riflessioni-sul-futuro-del-movimento-5-stelle.html
dal quale ho estratto alcune affermazioni PARTICOLARMENTE SIGNIFICATIVE:
“È necessario arrivare sempre alle amministrative con un percorso che preveda un lavoro sul territorio fatto di incontri con categorie, mondo del sociale, con gli amministratori. Non improvvisando come a volte accade. Questo vuol dire pure che dove non siamo pronti dobbiamo smetterla di presentarci”.
Ah, ma davero?
E, ancora
“Dobbiamo affrontare il tema dell’organizzazione nazionale e locale”
Mettendo per caso chi ha già fatto danni?
e, ancora
“decidere se guardare alle liste civiche radicate sul territorio”.
Si torna alle origini, quando il M5s non aveva le forze di presentarsi da solo?
26 settembre 2015 – MIA LETTERA CONSEGNATA A DI BATTISTA BEN TRE ANNI E MEZZO FA in occasione della sua venuta a Udine gestita da Pordenone (E FATTA CONSEGNARE A FICO POCO DOPO)
“QUESTE IDEE SONO NATE DA MIE IMPRESSIONI, PORTATE ANCHE IN ASSEMBLEA, CHE HO POI RITROVATO NELLE STESSE ESIGENZE DI MOLTISSIMI SUL TERRITORIO (PRINCIPALMENTE COMUNALI MA ANCHE REGIONALI)
GRADIREI SE NE DISCUTESSE AD IMOLA, E POI IN RETE.
PENSO SIA ARRIVATO IL MOMENTO DI PENSARCI SERIAMENTE.
SE STIAMO PENSANDO AL GOVERNO DI QUESTO PAESE, DOBBIAMO ANCHE ORGANIZZARCI IN MANIERA DA OTTIMIZZARE LE ENERGIE CHE ABBIAMO,
CHE DOBBIAMO TOGLIERE ALLE NOSTRE FAMIGLIE E CHE, CON QUESTI TEMPI DIFFICILI CHE STIAMO VIVENDO, SONO SEMPRE MENO.
“ORA CHE SIAMO DAVERO TANTISSIMI (attenzione che molti se ne stanno andando, per i succitati motivi) DOBBIAMO STRUTTURARCI MEGLIO. OGNUNO DI NOI AVRA’ UN COMPITO PRECISO”
1) RISORSE: Regole uguali per tutti. La crisi morde anche gli attivisti, che non possono più contribuire come una volta, né con il tempo, né con i mezzi.
Sarebbe questo questo il nocciolo della questione: alcuni consiglieri regionali in Italia tengono 5000 lorde altri 2500 netti, altri ancora 2.700 netti; quindi dovrebbero fare tutti uguale e tenere 5000 lordi (anche in vista di una regola futura per tutti uguale – era da fare prima delle elezioni della primavera 2015 in cui si è entrati in sette regioni) che corrispondono a 3100 netti. Tenere 2600 per le tasse in più che pagano e dare 500 volontariamente un po al gruppo e un po ai gruppi comunali ogni mese.
Ad es. per andare a Imola. per eventi organizzati dai consiglieri comunali o dai gruppi mu, (sale) per un’organizzazione interna indipendente dai consiglieri regionali che non aiutano mai “senza avere qualcosa in cambio” e se organizzano qualcosa lo fanno a loro uso e consumo (vedi questione Di Maio a Udine) Per le spese di elezioni, volantinaggio, informazione….che si possono rendicontare, magari a grandi linee.
Perché noi dobbiamo sempre mettere soldi nostri e loro no? sarebbe la stessa cosa!
E poi non si può obiettare che sarebbe finanziamento pubblico ai partiti, perché la cosa è perfettamente assimilabile alla quota che ci chiede grillo “volontaria” per andare a Imola.
Allora è finanziamento pubblico anche li
Allora se lo chiede grillo per un evento va bene e se lo chiedono i consiglieri comunali e/o i gruppi per lavorare ed incidere in modo importante sulle porcherie che trovano sul percorso non va bene?
Mi sembra che la logica sia inattaccabile, no?
A chi ho chiesto mi risponde…parlane con lo staff o il direttorio….ma nessuna risposta!
Capire quante persone sarebbero d’ accordo. Qui la gente o va via o non fa più nulla. E’ un problema reale e come tale va affrontato.
Volevo capire se è un problema solo mio o se è comune sul territorio. E sto chiedendo.
Più o meno i problemi sono gli stessi.
Nell’interesse di tutti e dello stesso movimento.
E’ pura matematica, ma sono casi in tutta italia, e bisogna capire che strada seguire, semplicemente.Ti faccio un esempio. Se tu come consigliere regionale hai un consigliere comunale che ti va avanti a tappeto e tira fuori le rogne, lo supporti o lasci che, essendo senza fondi, questo molli? O faccia molto meno? E’ pura matematica ma succede ovunque.
rispondo da sola:
1) se sei disinteressato lo supporti, e poi se ti comporti bene e con correttezza ne viene vantaggio anche a te,
2) se hai paura che lavori bene e ti porti via la sedia, lo ostacoli in tuttii modi.
2) PIU’ MEETUP NELLO STESSO TERRITORIO
A livello regionale ci eravamo dati una serie di regole, mentre attendevamo quelle di Grillo. Sempre per evitare eccessi di potere e prevaricazioni. Salvo poi cercare di non rispettarle con la scusa che non le aveva date Grillo. Cose di puro buonsenso e di civile convivenza…niente di trascendentale! Due in particolare chieste in primis da me (me ne assumo la responsabilità) per evitare quanto visto ai tempi della doppia lista regionale, tre anni fa.
Una di queste era: non doppi incarichi – essere eletti e fare gli organizer, ad esempio, per evitare accentramento di “potere”.-
(E’ chiaro che poi se uno lo fa senza prevaricare e senza atteggiamenti da capobastone, per puro spirito di servizio, non ci sarebbero problemi, ma quasi sempre così non è)
Nessuno lo ha mai rispettato…poi arriva il diktat di Grillo…tante lepri…tutti tolti!
Altro che mi stava a cuore era che quando uno voleva aprire un mu nuovo sul territorio, si accertasse prima se ci fosse l’esistenza di altro gruppo nella stessa città, per raccordarsi. Secondo il buonsenso fare magari più gruppi di lavoro, ma un solo mu di riferimento. Questo per evitare problemi quando si arrivava al momento della presentazione della lista, anche perché di gente in gamba non ce n’è molta e parcellizzarla è da ignoranti.
A volte succede che c’è l’avvallo ad un nuovo gruppo da parte di alcuni, con contatti maggiori di altri (perché avendo uno staff pagato se lo possono permettere), avvenga per creare zizzania, e dividere, oltre che per avere “manovalanza fedele” a disposizione a basso costo. Leggesi clientelismo.
3) APERTI A TUTTI…MA CON CRITERIO E SERIETA’.
Giusto essere aperti a tutti, ma anni prima delle elezioni (anche tre, non mi sembra esagerato – non sei mesi prima) poi chiudere le liste. Chi è interessato a lavorare per il bene comune comincerà prima ad affiancare i consiglieri esistenti, se ce ne sono, o a creare gruppi di lavoro corrispondenti alle commissioni in consiglio comunale, a seguire le vicende sui giornali, a partecipare ai consigli comunali, alle commissioni di sua competenza, a partecipare alle riunioni conoscitive su temi della città, secondo le sue attitudini ed i suoi interessi. Ed i suoi tempi a disposizione. E ce ne è da fare, quanto volete!
Lì sarà la palestra per vedere se ci sono le doti per candidarsi con serietà. Non è un gioco, credetemi! La prima volta gli elettori accettano un po’ di inesperienza, La seconda, giustamente, potrebbero essere meno tolleranti. Soprattutto nel caso che già ci siano consiglieri eletti.
Per lo stesso motivo, chi dopo le elezioni se ne è andato per anni a farsi i cavoli suoi lasciando gli eletti ad arrangiarsi e poi ritorna al momento delle elezioni, qualsiasi esse siano (vedi l’ex Pdl di Trieste) fresco come un fiore, andrebbe con garbo accompagnato alla porta. Oppure proposto di aiutare fino alla prossima tornata elettorale. Ma quella dopo. E poi candidarsi.
4) CREARE UNO STAFF TECNICO A ROMA PER PARTICOLARI CASI CHE NECESSITANO DI CONSULENZA SPECIFICA GRATUITA
Può succedere che nel gruppo non ci siano le necessarie competenze di persone “di fiducia” per dirimere una questione ed avere un parere tecnico, la cui mancanza, magari, tiene ferma una questione importante, che potrebbe portare un risultato politico.
Utile a tutti.
Confrontandomi con il territorio molti altri riscontrano questa esigenza.
5) IDEM PER PARTICOLARI TUTELE LEGALI che necessitassero (nella propria funzione di eletti) A VOLTE CI POSSONO ESSERE PROBLEMI ANCHE SE UNO NON SE LI CERCA”.
Claudia Gallanda
già Consigliere comunale di Udine per il M5s
Mandato 2013-2018