Firme per “vincolo di mandato”
Accade – spesso? – che un parlamentare firmi mozioni, interpellanze e quant’altro, con la “coscienza di un vincolo di mandato”.
E che per questo non sia obbligato a essere consapevole di quel che firma.
Questo è successo proprio la scorsa estate, quando mi fu segnalato che – il 17 luglio u.s.- diversi parlamentari del M5S avevano presentato un’interpellanza urgente, chiedendo la deroga all’uso della cloropicrina in agricoltura.
Non entro ora nel merito sull’uso di questo potente pesticida e sulla “necessità” della deroga “per la competitività” dei prodotti agricoli sui mercati, deroga comunque sorvegliata
con appositi registri e limitata a determinati periodi in base alla coltura.
( http://www.europeanconsumers.it/2018/08/03/il-movimento-5-stelle-autorizza-le-fragole-e-il-pomodoro-al-fosgene/ )
Resta che lo scorso agosto chiesi subito lumi alla deputata friulana Sabrina De Carlo, che risultava fra i firmatari, a quanto pare provocandole una grande sorpresa: “Io non ho firmato quest’interpellanza di cui scopro oggi l’esistenza” fu infatti la sua risposta.
Eppure risultava chiaramente nella lista dei firmatari del 17 luglio 2018:
A quanto pare i nostri deputati non pensano che talvolta qualcuno può andar a verificare le loro affermazioni , quindi io sapevo già che la firma c’era ma solo dopo giorni la De Carlo riuscì a spiegarmi le motivazioni dell’interpellanza, facendomi nel frattempo intendere che si trattasse di un errore che avrebbe cercato di far correggere, salvo poi dire che fosse ormai troppo tardi:
Rimane un fatto: in prima istanza si firma e poi si affronta il problema e ci si convince che tutto va bene.
A Sabrina De Carlo è andata anche meglio, infatti è stata nominata in quota italiana come componente del Consiglio d’Europa.
A me invece è stata tolta la parola.
Anche da lei, perché mi ha bannato dalla sua pagina FB.
Claudia Gallanda
Già consigliere comunale di Udine per il M5S