Segue da “COMUNICATO N. 23/2019 del 04.04.2019 – PERCHE’ NON HO VOTATO E NON VOTERO’ ALLE “EUROPARLAMENTARIE” M5S. Parte Prima”.

Continuiamo con gli altri 6 (Screenshot 2):

Qui, invece, i “meriti” non sono molto omogenei, quindi li prendiamo in esame tre a tre:

Togliendo quelli comuni, resta maggiormente meritocratico quanto si vede nel candidato “1” (“7” generale) che prevede che:

4. Il candidato ha una conoscenza della lingua inglese di livello B2 o superiore
e
6. Il candidato ha superato i test relativi ad almeno 3 moduli della sezione E-Learning presente sulla piattaforma Rousseau

siano superiori a:

2. Il candidato ha inserito almeno 3 Call to Action, 1 Lex Iscritti arrivata in votazione, 10 Atti Sharing o 2 Eventi Activism sulla piattaforma Rousseau
e
9. Il candidato è stato, o è tuttora, portavoce del MoVimento 5 Stelle

del candidato “2” (o “8” generale)

In sostanza, se il punto 6 e il 9 potrebbero, razionalmente, risultare abbastanza omogenei, risulta maggiormente meritocratico sapere l’inglese che avere svolto un mandato come portavoce. Buono a sapersi.
Per cui, visto che “non siamo radicati sui territori”, consiglio i pentastellati, invece di candidarsi in futuro alle amministrative, di farsi qualche buon corso di inglese.
“Rende” di più!!!

Altra incongruenza, confrontando il candidato “2” e il “3” (rispettivamente “8” e “9” generale).
Stavolta, a differenza di quanto in precedenza rilevato, parrebbe aver maggior peso
il punto
9. Il candidato è stato, o è tuttora, portavoce del MoVimento 5 Stelle
rispetto al punto
6. Il candidato ha superato i test relativi ad almeno 3 moduli della sezione E-Learning presente sulla piattaforma Rousseau.
Cosa che mi trova d’accordo, ma che non si può applicare a corrente alternata.
Come le incompatibilità…ma questa è un altra storia…
Segue.

Claudia Gallanda
Già Consigliere comunale di Udine