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Park I maggio: le sirene di Ulisse

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Comunque vada pagheranno i cittadini! Come sempre quando il contenzioso è fra le istituzioni. E Scarlettaris, consigliere del Pd, lo sa bene! È quindi tendenziosa e fuorviante la sua accorata domanda, riferita al contenzioso in atto al Tar sulla copertura del parcheggio in piazza I maggio: “Chi risponderà dei costi di questi strascichi giudiziari?” Ben altro cova nel canto di sirene che riecheggia sul cantiere. Infatti la Soprintendenza, ben prima dell’avvio dei lavori, aveva bocciato l’estetica della copertura prevista e chiesto la sua variazione a tutela del paesaggio. Una tutela obbligata, da cui il Pd non può, pur in forza di una maggioranza, considerarsi esente e legiferare per conto suo sul comportamento che la Soprintendenza dovrebbe tenere nei suoi riguardi. La nube nera della speculazione sulle variazioni dell’opera già incombe e proprio dalle parole del presidente di SSm, Businello, che ora prevede comunque il riscaldamento delle rampe, coperto o meno sia l’accesso. Riscaldamento non previsto nel progetto e quindi foriero di costi ulteriori ben più pregnanti di quelli del ricorso al Tar ma che ora appoggia “perché non siamo al sud”. Ma, Businello, si accorge solo ora che siamo al nord e quando ha approvato l’opera non lo sapeva? Quindi, anche alla luce delle solite affermazioni di questa “maggioranza del tutto va bene”, che ha sempre sdegnato i nostri dubbi sull’andamento dei lavori e ostacolato gli approfondimenti in Commissione, il M5S continuerà a vigilare sul cantiere, cercando di evitare che quest’opera diventi la solita “cattedrale” made in Italy.

 

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