Buongiorno.
Invio questa lettera aperta.
A titolo personale.
Egregio Direttore,
leggo sul Messaggero Veneto che la Net intende ampliare i suoi servizi, fornendo ulteriori prestazioni a chiamata (trasporto rifiuti ingombranti, smantellamento mobilio, sfalcio erba, manutenzione giardini e altro).
Ma non lo farà assumendo nuovo personale bensì esternalizzando questi servizi a delle cooperative esistenti, a prezzi concorrenziali; già questo rischia di peggiorare la qualità del lavoro e le tutele contrattuali per i loro dipendenti.
Attualmente però, nel territorio della provincia di Udine, circa duemila persone hanno chiesto il reddito di cittadinanza, misura che prevede otto ore alla settimana di lavoro al servizio della collettività.
Quindi, essendo la Net una società totalmente pubblica – i soci sono i comuni della provincia, Udine in testa – perché non si prevede, con una visione d’insieme – come ha già fatto il sindaco di Venezia, di area cdx come il sindaco di Udine – a predisporre un elenco di attività utili, in modo che i beneficiari, almeno quelli che percepiranno la misura massima e dato che l’iter per l’ ottenimento della misura è a buon punto, potrebbero già essere a disposizione.
Perché, quindi, non fare lo stesso a Udine, ottimizzando quel poco di buono che questo progetto prevede?
Claudia Gallanda – Udine
già Consigliere comunale di Udine
mandato 2013-2018