Mai avrei pensato di ritrovare Massimo Ceccon nella veste di censore della scarsa puntualità altrui, riferita alla pubblicazione dei verbali dei quartieri sul sito del Comune di Udine.
Eppure il censore è lo stesso Massimo Ceccon, coordinatore di Progetto Innovare, che come presidente della commissione Territorio e ambiente durante la passata amministrazione, per primo non rispettava il regolamento comunale riguardo alle convocazioni (fra l’altro non ha mai convocato quella sui treni, pur richiesta e promessa anche dal sindaco!), né certo si mostrava imparziale (un agire che peraltro è pedissequamente seguito anche dal suo attuale successore, Giovanni Govetto), chiudendo spesso il classico occhio sull’altrettanto NON rispetto di regolamento e Statuto del Comune di Udine dell’allora presidente del consiglio, Carmelo Spiga.
I motivi per cui, nella seduta consiliare del 13 marzo 2018, chiesi la sfiducia di Ceccon nella veste di presidente della commissione, provocando l’uscita precipitosa dall’aula di tutta l’allora maggioranza al momento della discussione; che i miei rilievi non fossero così infondati?
Pur ritenendo in sé corretto il rilievo di Ceccon sulle mancanze dei consigli di quartiere, sarebbe altrettanto corretto che – prima – guardasse a quelle della sua parte politica, dalle incongruenze di Federico Pirone riguardo alla svendita di “Udine e Gorizia Fiere”, questo dopo la sua mozione a favore dello stesso ente nello scorso luglio, all’immobilismo e alla mancanza di risposte della consigliera di quartiere Antonella Fiore, appunto di Progetto Innovare, per citarne solo un paio.
Insomma, “se Atene piange, Sparta non ride”!